Se stessi per partire per un’ipotetica isola deserta ed avessi a disposizione un ultimo pasto da fare prima della partenza, credo che, come primo piatto, sceglierei senza dubbio una bella e sostanziosa porzione di pasta con le sarde. Sì, perchè passando in rassegna una lista di primi di cui sono golosa, non mi viene in mente nulla che possa battere questo piatto. Perchè la pasta con le sarde è un mix di aromi e consistenze a cui non riesco a resistere, perchè, con i suoi sapori mediterranei, mi ricorda la mia amata Sicilia, e poi perchè è un piatto che non ho la possibilità di mangiare ogni volta che mi viene voglia, insomma non sempre ho a disposizione il finocchietto selvatico, quello buono e profumatissimo, e sembra facile a voi trovare delle sardine fresche? Probabilmente è così nella maggior parte dell’italica penisola, soprattutto al sud (ma anche a Bologna, che non è proprio, diciamo, un posto di mare, non è troppo complicato trovarne in pescheria), ma non da me, nel nord della Toscana, dove la sardina è considerata, erroneamente, un pesce povero e non viene molto utilizzata in cucina, quindi, non essendoci particolare richiesta non viene pescata e non arriva nelle pescherie nemmeno se ordinata. Io ci provo e, ogni volta che entro in pescheria o passo dal banco del pesce al mercato, butto un occhio al bancone, sperando di trovare una bella cassetta di sarde fresche, ma la mia perseveranza non viene quasi mai ripagata :-( . Perciò, quelle volte in cui riesco a recuperare tutti gli ingredienti non manco mai di preparare questa pasta, che mangio sempre con gusto e con tanta, tanta soddisfazione. Comunque, alla fine, mica devo partire per la fantomatica isola deserta…però, tra una ventina di giorni in un’isola ci andrò veramente, la Sicilia mi sta aspettando, e allora sono sicura che la mia mamma, che conosce bene i miei gusti, mi preparerà un bel piatto di pasta con le sarde che, mangiato in vacanza, in riva al mare siculo, beh….sarà senza dubbio ancora più buono.
PASTA CON LE SARDE
– 180 g di bucatini
– 1 mazzetto di finocchietto selvatico
– 5 sardine fresche
– 5 filetti di acciughe sott’olio
– 10 g di pinoli
– 20 g di uva sultanina
– pangrattato
– 1 spicchio d’aglio
– prezzemolo
– olio extra-vergine di oliva
– sale
– peperoncino
Lavare il finocchietto selvatico ed eliminare le parti finali dei gambi. Mettere l’uva passa in un bicchiere d’acqua. Versare dell’olio in un pentolino, aggiungere del pangrattato, 2-3 pugni abbondanti e farlo tostare, mescolando di frequente, in modo che diventi dorato, ma che non bruci. Intanto mettere a bollire una pentola piena d’acqua e, una volta raggiunto il bollore, lessare il finocchietto selvatico, facendo cuocere a fiamma media per circa 10 minuti (fino a quando il finocchietto sarà diventato tenero). Nel frattempo scaldare un filo d’olio in una padella con lo spicchio d’aglio tagliato in due ed un po’ di prezzemolo sminuzzato. Quando l’olio sarà ben caldo aggiungere le acciughe sott’olio e farle sciogliere con l’aiuto di un cucchiaio di legno. Scolare il finocchietto (tenendo da parte l’acqua di cottura che servirà per la pasta), tritarlo finemente con un coltello ed aggiungerlo in padella facendo cuocere a fiamma dolce. Lavare, pulire e diliscare per bene le sarde, togliendo anche la testa (io, in genere, me le faccio pulire prima in pescheria), tagliarle a pezzetti non troppo piccoli e trasferirli nella padella, mescolando in modo da cuocere il pesce per bene. Aggiungere i pinoli e l’uva passa scolata e strizzata e fare cuocere per qualche minuto, aggiungendo, se necessario, dell’acqua di cottura. Insaporire con sale e peperoncino e terminare la cottura del condimento. Nel frattempo, fare riprendere il bollore all’acqua di cottura del finocchietto, salare e fare cuocere la pasta per il tempo indicato sulla confezione. Quando la pasta sarà pronta, scolarla e trasferirla nella padella con il condimento, mescolare bene ed aggiungere il pangrattato tostato. Dare un’ultima mescolata e servire immediatamente per evitare che la pasta si asciughi troppo.
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