Circa un mesetto fa, si è svolto, poco lontano da casa mia, l’annuale mercatino regionale francesce, appuntamento fisso di fine estate a cui io non rinuncerei per niente al mondo. Ogni anno infatti, a metà settembre, la piazza centrale del paese si riempie di banchi e banchetti provenienti da tutta la Francia e gli ambulanti espongono le loro merci, in un tripudio di “bonjour”, “merci et à bientôt” e “au revoir, à l’année prochaine”, che sembra davvero di passeggiare per Parigi. Gli ambulanti arrivano dalla Provenza, dall’Alta Savoia, dall’Alsazia e dalla Bretagna e poi c’è l’immancabile boulangerie, il banco che vende vini francesi, quello dei formaggi, il chioschetto delle crêpes, insomma, capirete che per me, francofila fino al midollo, ogni volta è come perdermi nel paese delle meraviglie. Naturalmente, oltre a passare ore e ore tra un banco e l’altro per il gusto di ascoltare il melodioso suono della lingua d’oltralpe (che volete farci, sono un po’ come Morticia Addams, quando sento parlare francese vado in brodo di giuggiole!!!), mi dedico senza remore allo shopping sfrenato, tornando a casa con borse piene di bottiglie di Bordeaux, Camembert, erbe aromatiche provenzali e burrosissimi biscotti bretoni. Ovviamente la tappa alla boulangerie è obbligatoria e quest’anno ci siamo portati a casa un sacchetto pieno di pains au chocolat, caldi e profumati per la colazione delle mattine successive. C’era, però, un meraviglioso pain briochè, alto, morbidissimo e dorato al punto giusto, che mi guardava al di là del vetro dell’espositore e sembrava dirmi “mangiami…mangiami!”. E io l’avrei pure comprato se non fosse stato per quel grillo parlante del mio fidanzato che mi ha messo sotto gli occhi tutte gli acquisti fatti chiedendomi in quanto tempo avremmo dovuto mangiare tutta quella roba. Ok, ok, in quel caso non potevo dargli torto, tutti quei prodotti freschi li avremmo dovuti consumare in pochi giorni e non mi andava certo di buttare del cibo, così ho dovuto rinunciare, a malincuore, all’acquisto. Ma quel pain brioché…beh, di quello non mi sono certo scordata e nei giorni successivi, me lo sarò ripetuto mille volte che, appena finita la scorta di dolcetti francesi, ne avrei dovuto preparare uno bello come quello. E così, eccolo qua, morbido e profumato, proprio come quello della boulangerie.
– 200 g di farina 00
– 200 g di farina manitoba
– 80 g di burro
– 50 ml di latte
– 25 g di lievito di birra fresco
– 2 uova
– 100 g di zucchero
– 1 pizzico di sale
Sbriciolare il lievito in una ciotola, farlo sciogliere in 25ml di latte intiepidito e lasciarlo riposare per una ventina di minuti. Intanto sul piano di lavoro disporre del due farine a fontana, aggiungere il sale e lo zucchero ed, al centro, le uova ed il burro a temperatura ambiente, iniziare ad impastare ed unire il lievito ed il resto del latte intiepidito. Lavorare con le mani per una decina di minuti, sbattendo, di tanto in tanto l’impasto sul piano, fino ad ottenere un impasto elastico e ben lavorato. A questo punto formare una palla, trasferirla in una ciotola e farla lievitare, coperta da un telo, almeno per un paio d’ore (io l’ho lasciata tutta la notte). Trascorso questo tempo, riprendere l’impasto lavorarlo ancora un po’, poi dividerlo in 6 palline di uguale dimensione e sistemarle, a coppie, in uno stampo da plumcake imburrato (se usate, come me, uno stampo in silicone non è necessario imburrarlo). Lasciare lievitare ancora per 3 ore circa, poi spennellare la superficie con del latte ed infornare, in forno già caldo, per circa 30/40 minuti, ad una temperatura di 180°. Lasciare raffreddare su una griglia.
elenuccia
13 Ottobre 2012 at 22:10Quando sono stata bordeaux mi sono tolta la voglia di pain au chocolat e di pain brioche…impossibile resistere a queste delizie quando facevo colazione in albergo.
Non ho mai preparato a casa il pain bioche perchè pensavo che non venisse bene a mano e ci volesse l’impastatrice. Ma vedendo la meraviglia che hai fatto a mano mi hai fatto cambiare idea.
Sai che se mi verrà bene sarò rovinata per sempre? :DD
Serena | SereInCucina
14 Ottobre 2012 at 16:27oh ma tu mi conquisti. la Francia è uno dei miei paesi preferiti, ci andrei e andrei ogni anno. la scorsa primavera Comandante Amigo mi ha portata a Saint Paul de Vence: una gita all’insegna del romanticismo. E il prossimo anno, chissà mai che non venga nel tuo paese a fare un giro a questa fiera? Mi aggiorni?? :) e poi il pan brioche! io lo adoro, anche in versione neutra, per abbinarlo ad un ottimo patè o a del fois gras… insomma, ricetta a dir poco convincente. un bacino e a presto!
Camy
14 Ottobre 2012 at 19:17@elenuccia: beh, prova e fammi sapere il risultato, ok? Io sono già alla terza infornata :-)
@Serena: Il mercatino si tiene ogni anno a metà settembre a Sarzana, provincia di La Spezia, che tra l’altro è una citta dina davvero carina da visitare tutto l’anno! E sulla Francia, beh, sfondi una porta aperta, io non riesco a stare molto tempo senza oltrepassare le Alpi :-)
Federica
15 Ottobre 2012 at 07:58E’ meravigliosa :) E anche una bella sorpresa perchè me l’aspettavo ricchissima di burro (come in genere sono i dolci francesi) e invece…Una bella tentazione e una golosa colazione. Baciotti, buona settimana
Ivana
15 Ottobre 2012 at 16:21meraviglia il mercatino francioso a Sarzana!!!!! ricordamelo il prossimo anno….voglio proprio vederlo!
Serena
16 Ottobre 2012 at 12:27“… borse piene di bottiglie di Bordeaux, Camembert, erbe aromatiche provenzali e burrosissimi biscotti bretoni… ”
E già ero in delirio…
Poi mi proponi una brioche intrecciata così frenchy e svengo direttamente!!!
Federica Fusco
17 Ottobre 2012 at 17:25Ciao Camy!!Ma chissà che bello il mercatino francese!!!Adoro anch’io questo genere di cose,mi piacciono tantissimo…e amo questi deliziosi prodotti tipici che spesso da noi sono introvabili…ma il tuo bellissimo pan brioche non ha nulla da invidiare a quello originale!!Un bacione Fede.
Apranzoconbea
18 Ottobre 2012 at 00:31Che buonissima questa brioche. Ecco una ricetta che vorrei davvero provare. W la france w