La città, ormai, si è quasi del tutto svuotata: me ne accorgo dal silenzio vagamente inquietante e dal fatto che al mattino riesco ad arrivare in ufficio a tempi record (ma questo è un aspetto positivo che mi permette di dormire un quarto d’ora di più). Ed io sono ancora qua, immersa nel solito, noiosetto, tram-tram quotidiano, tra lavoro, la casa da pulire, la spesa da fare…e pensare che un anno fa, di questi tempi, ero già tutta infervorata a cercare di fare entrare il mio guardaroba estivo, completo di scarpe ed accessori, dentro una valigia, con la mente già proiettata alle vacanze. Quest’anno, che le mie ferie sono dimezzate, e, soprattutto ancora tanto lontane, le settimane trascorrono lentissime, non so come far passare il tempo e guardo sconcertata chi mi dice che le città d’estate sono più belle, che si sta benissimo e di cogliere questa rara e meravigliosa opportunità riservata a pochi eletti. La verità è che a me non è mai piaciuto stare in città d’estate (insomma, se le città poi si svuotano un motivo ci sarà!), non capisco perché io debba apprezzare una piscina, quando esiste il mare, non comprendo la bellezza di fare una passeggiata nel centro semi-deserto, quando vorrei, con tutta me stessa, essere altrove; certo, ci sono i cinema all’aperto e le arene estive (qui ne hanno aperti tantissimi dentro i centri commerciali e già questo mi mette una certa tristezza), ma alla fine, scorrendo il programma, scopro che i film che danno li ho già visti tutti (nota per il prossimo anno: andare di meno al cinema in inverno per darmi qualche opportunità in più d’estate) e divento ancora più insofferente. Lo so, lo so, sono lagnosa, continuo a lamentarmi con chiunque mi capiti a tiro (ora, ad esempio è il vostro momento, contenti?) e mi sento colpita dalla più grave delle ingiustizie, ma sono ormai otto mesi che non prendo un giorno di ferie e, giuro, sono arrivata davvero al limite. Per fortuna, ogni tanto, arriva anche qualche piccolo momento di soddisfazione e dolcezza che mi fa tornare il sorriso…e, per fortuna, nell’orto che cura il papà del mio fidanzato continuano a nascere fragole dolcissime e profumate, così, con una ciotolina di questi frutti di cui vado particolarmente golosa, ho preparato questi muffin che, credetemi, sono una vera delizia. E anche la colazione può diventare un piccolo angolo di paradiso in questa torrida estate cittadina.
– 400 g di farina 00
– 120 g di zucchero semolato
– 1 uovo intero + 1 tuorlo
– 120 ml di olio di semi di girasole spremuto a freddo
– 125 g di yogurt bianco cremoso
– 100 ml di panna fresca
– 1 bustina di lievito per dolci
– 250 g di fragole fresche
In una terrina mescolare con una frusta lo yogurt, l’olio, l’uovo intero ed il tuorlo e la panna fresca; sempre mescolando incorporare lo zucchero semolato ed infine la farina ed il lievito setacciati. Mescolare bene in modo da non fare formare dei grumi (l’impasto dovrà risultare lavorabile, ma non troppo liquido). Nel frattempo lavare le fragole, tagliarle a pezzettini ed unirle all’impasto delicatamente, con l’aiuto di un cucchiaio. A questo punto accendere il forno a 180° e farlo scaldare; in uno stampo per muffin inserire i pirottini di carta e riempirne ciascuno con una cucchiaiata abbondante di impasto (fino a riempire i 3/4 del pirottino). Infornare per 30 minuti circa, fino a quando la superficie non risulterà colorita. Lasciare raffreddare su una griglia e servire
Ari
3 Agosto 2012 at 18:14accendere il forno mi sa di tortura, oggi..
i tuoi muffin alle fragole sono così invitanti che me ne mangerei tipo dodici. da sola. senza colpo ferire.
Federica Fusco
6 Agosto 2012 at 10:49Ciao Camy….finalmente un muffin degno di chiamarsi tale!!!Prima o poi faccio un post per spiegare la differenza tra muffin e cupcake ;) il muffin perfetto esce fuori dal pirottino a modi funghetto proprio come il tuo(brava!!!)saranno deliziosi…dai resisti un altro pò per le ferie cosi saranno ancora più meritate ;) Baci.